Pronti, partenza…disconnettiamoci!
Conto alla rovescia per la ripresa della scuola. E come ogni inizio settembre, mi piglia quella nostalgia di quando bambina e poi adolescente fremevo per tornare in classe: amici, libri, insegnanti. Zaino, quaderni, penne nuove e diario, l’accessorio che più amavo.
Ma non mi dilungo su queste personali malinconie. Non qui almeno, non ora. Perché stamattina mi ha strappato un sorriso e un applauso metaforico la penna di Cristina Mosca. Insegnante e scrittrice, “sorella” a distanza di comuni percorsi e passioni.
Lei, da docente, sta per lanciarsi nel vortice del nuovo anno scolastico e oggi invoca un diritto alla disconnessione che non posso che condividere.
Lo condivido da mamma, che con le “robe di scuola” (a partire dalle mitologiche chat di WhatsApp) fa i conti per il tramite di due figli.
Lo condivido da professionista, che con telefoni e pc vive e lavora quasi h24.
Lo condivido da nostalgica scolara anni ’90 (sì ok, anche anni ’80): “dite che la penso all’antica? Allora forse dovremmo antichizzarci tutti. Tornare lenti, guardare negli occhi. Ricordare la bellezza e la gratificazione del qui e ora. Insegnare ai ragazzi che in fondo non è giusto essere dappertutto in ogni momento. Donare a noi e a loro la divisione fra lavoro e vita privata”, scrive l’amica Cristina.
Leggendo le sue parole ho rivissuto il brivido di quando dimenticavo di segnare i compiti sul diario o segnavo la pagina sbagliata da studiare.
Eh che bello era “perdersi” a volte, sbagliare, fare una cosa diversa, non farla affatto, farla “al volo” prima di entrare in classe grazie all’amico che ti faceva copiare la versione. Siamo sopravvissuti alla non connessione. E potremmo farlo ancora.
La riflessione, anzi il “Sermone”, di Cristina la trovate qui:

http://www.cristinamosca.it/sermone-di-inizio-anno/#more-2916

Ps. Buon anno scolastico a tutti: agli insegnanti (e in particolare a quelli che in cattedra ci portano cuore e preparazione), ai collaboratori scolastici, ai dirigenti, agli studenti grandi e piccoli, ai genitori (e in particolare a quelli in lotta con le chat di classe!).